Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo, studia come le persone che convivono con malattie croniche che limitano la vita quotidiana riescono a mantenere o trovare lavoro in Italia, con un focus sulla Lombardia. Si analizzano in particolare situazioni di disoccupazione, uscita precoce dal lavoro per motivi di salute e frequenti assenze.
L’obiettivo è capire perché alcune persone con malattie croniche sono più svantaggiate di altre, guardando a fattori come istruzione, tipo di lavoro, reddito, genere ed età. Il progetto utilizza sia grandi indagini statistiche nazionali sia interviste con lavoratrici e lavoratori che si trovano in posizioni più fragili nel mercato del lavoro.
I risultati serviranno per proporre soluzioni concrete a istituzioni, servizi sanitari, sindacati e organizzazioni del terzo settore, così da migliorare le politiche e le pratiche che sostengono l’occupazione e la qualità del lavoro delle persone con malattie croniche.
Vogliamo dar voce alle esperienze e ai bisogni di persone in età lavorativa (18-65 anni) di ogni genere, provenienza, settore lavorativo e contratto, che si trovano a convivere e conciliare una patologia cronica limitante con l’attività lavorativa. Il progetto si impegna infatti ad avere il maggior impatto sociale possibile tramite il coinvolgimento di ricercatrici e ricercatori, policy-makers, istituzioni, sindacati, professioni della salute e società civile.
Nonostante l’esistenza di politiche nazionali, esistono delle differenze a livello regionale e provinciale nella gestione dei processi di rientro a lavoro sul piano sanitario e delle politiche di lavoro. Si è deciso dunque di focalizzare l’attenzione sulla Regione Lombardia, in quanto capitale economica d’Italia che vede il passaggio di migliaia di lavoratori e lavoratrici ogni anno, al fine di impiegare al meglio la rete di stakeholders, associazioni, sindacati e figure esperte del mondo del lavoro con cui il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca collabora.
Le storie di chi parteciperà al progetto ci permetteranno di identificare i bisogni reali di chi vive e lavora con una o più LLI in Lombardia. Comprendere quali di questi bisogni e necessità vengono soddisfatti da datori di lavoro, aziende e istituzioni sanitarie permetterà di agire concretamente per ridurre le disuguaglianze lavorative.
I risultati tuteleranno le persone lavoratrici con LLI e il loro percorso di rientro al lavoro, al fine di sviluppare reti e soluzioni condivise per ridurre barriere lavorative e sociali.
Queste tematiche, ad oggi, restano poco approfondite in Italia. Per questa ragione, la tua partecipazione sarà fondamentale per supportare la ricerca scientifica.
Lo studio si sviluppa in due fasi principali con un approccio mixed-method (quantitativo e qualitativo).
Nella prima fase, il progetto ha analizzato dei dati nazionali (Indagine Europea sulla Salute di Istat) ed europei (l’indagine Eurostat EU-SILC sulle condizioni di vita) con campioni di popolazione rappresentativi. Queste analisi hanno permesso di identificare l’impatto delle LLI sull’occupazione e, nel contesto italiano, di evidenziare l’impatto di specifiche LLI e fattori psicosociali (es., genere, titolo di studio, cittadinanza) sull’occupazione e le assenze lavorative).
Nella seconda fase, il nostro studio intende esplorare qualitativamente tramite interviste semi-strutturate l’esperienza lavorativa delle persone con limitazioni di lunga durata (LLI), analizzando il loro ruolo e status occupazionale, le condizioni di salute successive alla diagnosi e i principali fattori psicosociali che influenzano il lavoro e il rientro al lavoro. Intende, inoltre, a comprendere il percorso di riconoscimento della disabilità all’interno dei percorsi di invalidità INPS e il ruolo di stakeholders rilevanti in queste delicate fasi di vita che affrontano lavoratrici e lavoratori. L’obiettivo è di comprendere i meccanismi di svantaggio nell’esperienza lavorativa e di esplorare l’effetto sull’esperienza soggettiva delle persone.